Nella tradizione mistica della Kabbalah, l’Albero della Vita è più di una mappa cosmologica: è un modello profondo della psiche umana e dell’evoluzione spirituale. Ognuna delle dieci sfere, o sephirot, rappresenta una dimensione della coscienza. Tuttavia, quando queste energie interiori si distorcono, danno origine a quelle che i cabalisti chiamano klipot: gusci, gusci o distorsioni psichiche che nascondono la luce dell’anima.
L’opera monumentale Sod 22 di Mario Saban esplora questi concetti attraverso una lente psicologica, rivelando come ogni sephirot possa esprimersi in forma equilibrata o squilibrata. Queste espressioni squilibrate – le klipot – non sono di per sé malvagie, ma rappresentano disconnessioni, inflazioni o rigidità all’interno del nostro mondo interiore. Comprenderle ci offre un potente percorso di autoconsapevolezza e trasformazione.
Esploriamo ogni sephirot e la corrispondente klipà attraverso esempi psicologici.
1. Keter – La volontà divina e la trappola dell’inflazione spirituale
Qualità della Sephirah: Trascendenza, puro potenziale, volontà divina.
Klipá: Arroganza spirituale, complesso messianico.
Esempio: Un insegnante spirituale che crede di essere al di là degli errori umani, considerandosi un’autorità suprema, immune da critiche e al di sopra delle responsabilità etiche. Si tratta di Keter dirottata dall’ego.
2. Chokhmah – Saggezza intuitiva e ispirazione non vincolata
Qualità della Sephirah: Intuizione, rivelazione improvvisa.
Klipá: Pensiero caotico, disintegrazione mistica.
Esempio: Una persona che riceve potenti visioni o download intuitivi ma non ha discernimento o struttura, il che porta a confusione, disorientamento o addirittura a crolli psicotici. La Chokhmah senza Binah diventa priva di base.
3. Binah – Struttura e rigidità del controllo eccessivo
Qualità della Sephirah: Comprensione, organizzazione mentale, discernimento.
Klipá: Dogmatismo, eccessiva intellettualizzazione.
Esempio: Una persona che sopprime ogni spontaneità emotiva in favore della logica e dell’ordine, categorizzando ossessivamente la vita in sistemi rigidi. Il costo è l’intorpidimento emotivo e la disconnessione dal cuore.
4. Chesed – L’amore e il pericolo della donazione senza confini
Qualità della Sephirah: Amorevolezza, generosità, espansione.
Klipá: Codipendenza, amore invasivo.
Esempio: Un caregiver che sacrifica tutti i bisogni personali per gli altri, incapace di dire di no. Il loro dare diventa una forma di auto-negligenza e spesso di controllo occulto. L’amore senza limiti diventa soffocante.
5. Gevurah – La disciplina e la patologia del controllo
Qualità della Sephirah: Forza, discernimento, limiti sani.
Klipá: Durezza, punizione, repressione.
Esempio: Un genitore o un leader che equipara la disciplina al dominio. La loro presenza ispira paura anziché rispetto. La Gevurah perde la sua anima quando dimentica la compassione.
6. Tiferet – L’armonia e l’illusione dell’idealismo narcisistico
Qualità della Sephirah: Bellezza interiore, interiorità, integrazione, verità. So chi sono, so cosa voglio, capisco il mio scopo.
Klipá: Vanità, orgoglio spirituale, fissazione dell’immagine.
Esempio: Una persona ossessionata dall’apparire centrata o “perfetta” mentre nasconde un conflitto interiore irrisolto. Può parlare in modo eloquente di amore e completezza, ma non vedere la propria ombra.
7. Netzach – La guida e l’ombra della manipolazione
Qualità della Sephirah: Vittoria, resistenza, azione.
Klipá: Ambizione senza etica, controllo attraverso il fascino.
Esempio: Un oratore motivazionale o un imprenditore che dà la priorità alla vittoria a tutti i costi, usando il carisma per dominare o manipolare gli altri, piuttosto che per ispirare.
8. Hod – La sincerità e il crollo del piacere
Qualità della Sephirah: Umiltà, comunicazione emotiva.
Klipá: Auto-erogazione, sottomissione.
Esempio: Un aiutante o un empatico che minimizza costantemente la propria verità per evitare il conflitto. La loro voce scompare sotto la pressione di conformarsi o di compiacere – un’eco vuota del loro vero io.
9. Yesod – La connessione e la seduzione della falsa identità
Qualità della Sephirah: Fondazione, ponte sessuale ed emotivo.
Klipá: Inganno, seduzione compulsiva, dipendenza emotiva.
Esempio: Una persona che diventa chi gli altri vogliono che sia – il “partner perfetto” o il “dipendente ideale” – perdendo segretamente il contatto con chi è veramente.
10. Malkhut – La presenza e l’abisso del vuoto esistenziale
Qualità della Sephirah: Sovranità, incarnazione, manifestazione.
Klipá: Senza senso, disconnessione spirituale.
Esempio: Qualcuno che ha raggiunto il successo materiale ma si sente vuoto dentro, privo di uno scopo o di un allineamento sacro. Appaiono esteriormente forti, ma interiormente si sentono persi.
Il percorso di integrazione
Le klipot dell’albero della vita non sono nemici da distruggere, ma distorsioni da comprendere. Emergono quando ci identifichiamo eccessivamente con una parte dell’Albero e la separiamo dall’insieme.
La vera guarigione arriva quando ci reintegriamo: quando Gevurah ascolta Chesed, quando Binah si apre a Chokhmah e quando Tiferet torna a Keter. Questo è il viaggio della maturità spirituale: non sfuggire alle klipot, ma trasmutarle.
Come scrive Sabán, “Ogni sephirah contiene il seme della propria distorsione. Il percorso non consiste nel negarle, ma nel portarle alla luce cosciente, in modo che l’Albero della Vita possa fiorire di nuovo dentro di noi”.
Domande di riflessione per il lettore:
- Con quale sephirah ti senti più in sintonia?
- Dove noti distorsioni o squilibri nella tua vita?
- Come puoi iniziare a portare maggiore integrazione e dialogo tra le diverse parti del tuo Albero?
Se sei un ricercatore, un terapeuta o un facilitatore che sta percorrendo il sentiero della trasformazione interiore, l’Albero della Vita non è solo un simbolo: è una mappa che guida il sacro ritorno alla completezza.
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